SHARON FERRARI

Racconto della settimana: La macchina da scrivere al mercatino dell'usato

macchina da scrivere brother deluxe 1968

Oggi vi voglio raccontare una storia.
Probabilmente non tutti sanno che io amo fare spese nei negozi dell’usato, ai mercatini delle pulci e nei negozietti di cose vintage.

Da qualche settimana sentivo l’urgenza di rifornire la mia collezione di oggetti che uso nelle fotografie e quale posto migliore  di un mercatino dell’usato per trovare le cose più particolari?

“Someone’s rubbish is another man’s treasure”, qualcuno disse, che puo’ essere tradotta con: “la spazzatura di qualcuno, è il tesoro di qualcun altro”. Direi che la frase casca a pennello.

Sono grata a quella gente che prima di buttare ciò che non usa più, lascia tutto in un mercatino, sperando che magari a qualcun altro possa interessare. Penso alle cosette meravigliose che ho trovato e a cui sono molto affezionata, che sarebbero altrimenti finite nella spazzatura.

Sabato è stato il giorno del più bell’acquisto mai fatto.

Io e Francesco decidiamo che dopo 2 giorni a casa malati, è il caso di uscire a farci una passeggiata e così, pensando a dove poter andare, mi viene in mente quel negozietto di cose vintage in cui sono sempre voluta andare. Mi metto a cercare su google e ne trovo moltissimi a Firenze, un paio molto vicini a casa nostra.
Ci avviamo in vespa e dopo il primo tentativo fallito per orari d’apertura ignoti, arriviamo al secondo.
Il posto sembra piccolo, l’entrata caotica, piena di mobili in legno, qualche materasso vecchio, vestiti ammucchiati su vari scaffali e tantissima polvere. La polvere promette bene.
Ho capito che polvere e caos significano un paio di cose:

  1. che la gente continua a portare roba
  2. che non molta gente se la porta via.

Ci sono utensili da cucina, oggettini d’acciaio placcato in rame, tazze vecchissime, tazze nuove e bruttine, bambole, mobili, tostapane, coperte, tende, vasi e tantissimi mobili.
Prendiamo un imbuto, una grattugia e una mini teiera con il filtro in acciaio placcato in rame.
Mi avvio verso la sezione mobili, mentre Francesco dolcissimamente va a chiedere un fazzoletto di carta per il mio naso che cola causa polvere.
Ci sono dei tavoli e delle scrivanie, armadi vicinissimi l’uno all’altro e su questi armadi altri oggetti e scatole.
-“Quante scatole!”
-“Cavoli!Sono macchine da scrivere! Ma sono tantissime”
-“Che bella, quella è una Lettera 22, la macchina che usava Terzani! Questa invece è un Olivetti Dora, come quella che ho a casa, ma di colore diverso”
-“Vediamo questa invece”

Non serve che vi riporto il dialogo della scena dopo.
La Brother Deluxe color azzurro chiaro, senza nemmeno un graffio e valigetta praticamente nuova è venuta a casa con me al modico prezzo di 20€.

Una volta a casa mi metto ad analizzare per bene la macchina, le do una spolverata, passo un panno sulla valigetta e controllo nella tasca interna se c’è qualcosa.
Ebbene, la vera sopresa è stata la ricevuta d’acquisto della macchina, comprata in Sussex l’8 febbraio 1968.

Guardo questo oggetto meraviglioso, che e’ stato veduto in un Paese e ricomprato in un altro ed immagino la storia che ha avuto ed il viaggio che ha fatto.
Immagino la signora che ci ha scritto lettere per il marito che lavorava all’estero o la bambina che si faceva insegnare a battere a macchina dalla nonna.
Penso a tutte le persone che possono aver gioito guardandola e mi sento grata d’averla trovata.

Lots of Love, xx Sharon

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