SHARON FERRARI

Primo giorno senza social

Negli ultimi mesi ho notato una carenza significativa della mia produttività. Tra le tante cose, mi sono chiesta se potesse avere qualcosa a che fare con l'utilizzo del telefono.
Consultando screen time, quella fantastica voce alle impostazioni dell' iPhone, leggo con dispiacere che passo in media 36 ore e più a settimana al telefono. A fare cosa? Whatsapp occupa circa 9 ore a settimana di tempo, il resto è social, email, musica ma 14 di queste ore le occupa Instagram da solo.

Se guardo i numeri, trovo sconvolgente come io possa non accorgermi di aver buttato via 36 ore a settimana (un lavoro full time) al telefono. Ok, va bene, sono in vacanza, non devo lavorare al momento, ma ho mille progetti che potrebbero essere già stati completati se di quelle ore ne avessi usate anche solo la metà per lavorare a ciò che mi interessa. Detto questo, è necessaria una riflessione.

Parlando di Instagram, che è indubbiamente il mio social preferito, che cosa mi da quando consumo e non produco? Ricordiamoci sempre che quando un prodotto è gratis, il prodotto siamo noi. Non avendo mai acquistato nulla dai social, che cosa ci guadagnano loro? Facile, il mio tempo.
Di tutte le cose che potrei spendere, l'unica cosa che non posso recuperare è proprio il tempo.
Bisognerebbe essere abbastanza disciplinati da riuscire ad usare i social solamente a proprio vantaggio, come dovrei già saper fare considerando il mio lavoro. E invece mi ritrovo a dover cancellare app e darmi dei limiti perchè anche io vengo risucchiata da questa spirale di colori, balletti stupidi e canzoncine.

Ma è possibile utilizzare i social senza consumare?
Certo!

Se i social sono una distrazione come lo è la televisione per molti, non dovrebbe essere un problema se quel tempo viene ridotto al minimo, ma se iniziamo a passarci troppo tempo quando vorremmo solo sfruttarli a nostro vantaggio, ci sono delle app che possono aiutare.
Buffer ad esempio è la mia preferita, perchè aiuta a programmare i post su Instagram e li pubblica senza nemmeno doverci entrare. Idem per le storie, anche se quelle vanno pubblicate manualmente.

Ciò che personalmente trovo confortevole nell'avere sempre sotto mano il telefono è l'idea di poter parlare con qualcuno e sentire cosa la gente ha da dire. Ma perchè? Mi interessa davvero cosa Mariaverruca del paesello ne pensa della nuova crema che ha comprato? Oppure mi interessa che Gioacchino che non ho mai incontrato di persona sia andato a farsi la camminata sul monte dietro casa? Ma ovviamente no. Mi dispiace anche dirlo, perchè seguo tutti con apparente interesse, invece a fine giornata non mi ricordo assolutamente niente di ciò che ho guardato e di ciò che la gente ha fatto nel suo tempo libero.
Seguo gli aggiornamenti sull'Afghanistan con reale interesse, seguo i piloti di parapendio con reale interesse, e seguo gli amici stretti che non riesco a vedere tutti i giorni vivendo all'estero. Ma tutti gli altri? Quelle 400 persone o poco meno che seguo, chi sono? Nella vita reale riuscirei mai ad interagire e avere contatti di valore con 400 persone? No.

C'è anche da distinguere la vita reale con i social, certo. Non sto dicendo che è sbagliato, ma per far passare un concetto a volte è necessario portarlo all'estremo.
Questo significa che smetterò di seguire le persone? No. Significa che degli altri non mi interessa proprio? No. Significa che i social mi fanno schifo? Ancora no.
Significa solo che capisco come sia facile cadere in una trappola che è fatta per farci consumare contenuti togliendoci il tempo di crearne. La fantasia ha bisogno di tempo, la produttività ha bisogno di tempo ed essendo umani, tutte quelle piccole interazioni fatte di commenti alle foto e likes, ci fanno stare bene anche se sono per la maggior parte: finzione.

Voglio vedere a cosa potrebbe portare la noia quando non ha più sfoghi. Cosa farò delle mie 38 ore alla settimana senza Facebook, Instagram, TikTok e YouTube?

With love,
xx Sharon

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly made with love  - Sharon Ferrari